Sexiting, la nuova mania hot scoppiata su Facebook e Twitter
Ormai incontrollabilmente su i social network impazza questa nuova mania, o malattia che dir si voglia, il sexiting. Una nuova moda tra gli adolescenti sempre più meno seguiti dai genitori e lasciati in balia della rete.
Ma cos’è il sexiting?
E’ la divulgazione online, specie sui Social Network, di foto personali hot e senza veli. Spesso praticato da adolescenti che cercano di sembrare più grandi tramite l’esposizione del loro corpo. La moda esiste da qualche tempo ma solo ora è giunta anche in Italia e la pratica il 30% degli adolescenti che si spinge addirittura fino al nudo. La ricerca è stata condotta dall’Università del Texas Galveston. Qualcosa di impressionante, soprattutto perchè la maggior parte della gente che la pratica è minorenne…
Lo scambio di foto senza veli viene visto dai giovani come un semplice gioco di provocazione, fatto per attirare l’attenzione di qualcuno o per dimostrare il proprio amore. Molti lo fanno invece per puro esibizionismo, assuefatti dalla logica di una società in cui l’apparire, scoprendosi il più possibile, è ormai all’ordine del giorno. Quello che spesso i ragazzi però ignorano sono i rischi che si nascondono dietro al sexiting.
Quando una foto o un video vengono inviati si perdono nel mare della rete e non è più possibile recuperarli né, tanto meno, cancellarli. Il destinatario dell’immagine può a sua volta copiarla, condividerla con chiunque e pubblicarla on line. Il tutto all’insaputa del giovane protagonista della foto.
Inoltre la maggior parte dei ragazzi non è consapevole di stare scambiando materiale pedopornografico, aumentando così il rischio di venire in contatto con persone malintenzionate. Ma c’è di più: il sexting praticato fra minorenni comporta anche conseguenze a livello legale. La rivoluzione digitale a cui stiamo assistendo riguarda quindi tutti gli aspetti della nostra vita. I ragazzi oggi sperimentano la propria sessualità con modalità totalmente differenti rispetto al passato.
A nulla serve demonizzare internet e le nuove tecnologie. Piuttosto, si dovrebbe educare i giovani ad un uso consapevole del mezzo, sottolineando i rischi che si possono correre quando si mettono in atto determinati comportamenti.